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Posts Tagged ‘terremoto’

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Ho il vago presentimento che, d’ora in avanti (e divorzio a parte), le visite di Berlusconi a L’Aquila saranno meno frequenti.

Quella che segue è una lettera inviata al quotidiano il Messaggero dalla dottoressa Rosella Graziani “cittadina di L’Aquila; attualmente ospite del padre, insieme alla sua famiglia, in Paglieta (CH)”.

Il grande inganno del dopo terremoto

Mai nella storia dei terremoti italiani avevamo assistito ad una ingiustizia tanto grande e ad un tale cumulo di menzogne che ha ricoperto L’Aquila più di quanto non abbiano fatto le macerie, come è accaduto in occasione del devastante terremoto che l’ha colpita e nel quale, nel giro di una trentina di secondi, tanta gente ha perso tutto, affetti, amicizie, casa, e molti anche il lavoro, per non parlare dei monumenti che rendevano unica la città.

Mai in tutta la storia della nostra Repubblica è stato negato ai cittadini il risarcimento integrale dei guasti dei terremoti, per la prima casa. Ma questa regola sempre rispettata (come, ad esempio, nel Friuli e in Umbria), non vale per l’Abruzzo. Da un primo esame del Decreto legge n. 39 saltano agli occhi queste particolarità: all’art. 3 non si parla di una cifra specifica, ma nella relazione tecnica allegata si indica la somma di €150.000,00 quale tetto massimo spettante ai singoli cittadini per la prima casa. Orbene, la cifra che sarà poi effettivamente riconosciuta a ciascuno degli aventi diritto, per un terzo dovrà essere coperta con un mutuo a tasso agevolato a carico del cittadino, e per un altro terzo dovrà essere anticipata, sempre dal cittadino, che potrà recuperarlo nell’arco di 22 anni non pagando le imposte, mentre lo stato interviene con denaro liquido solo per l’ultimo terzo.

Sennonché la caratteristica dell’Aquila e degli altri comuni colpiti è quella di centri storici di particolare valore, costituiti da un grandissimo numero di edifici antichi e pregevoli, 320 dei quali, di proprietà privata, sono sottoposti a vincolo da parte della Soprintendenza. Ci sono poi altri 800 edifici pubblici, qualificati di interesse storico, archeologico e artistico. Ora, come è possibile che un privato possa farsi carico della ricostruzione o del restauro di un edificio vincolato o semplicemente di pregio, accollandosi il 66% della spesa? Si comprende allora come il Decreto legge n. 39, se resterà nelle sue linee essenziali così come è stato concepito, costituirà l’atto di morte di una città e di tutti gli altri centri terremotati, che resteranno nei decenni avvenire cumuli di macerie e di edifici spettrali, cadenti e abbandonati.

Ma nel decreto n. 39 c’è anche di peggio: all’art. 3, comma 1 , lettera c, si dispone che se un immobile, gravato da un mutuo, è andato distrutto, la Società Fintecna, a richiesta del privato cittadino. si accollerà il mutuo nei limiti del contributo che al predetto è stato riconosciuto, ma diverrà proprietaria di quel che resta dell’immobile. Se però il mutuo supera il contributo riconosciuto, la conseguenza parrebbe essere, dall’esame della norma, che il cittadino dovrà continuare a pagare la parte residua del mutuo: insomma non avrà più la casa ma continuerà a pagare il mutuo. Il rischio è che la città vada per gran parte nelle mani della Fintecna. Ma se, come è facile prevedere, il cittadino non riesce, col contributo e con il mutuo a tasso agevolato, a coprire l’intera spesa per il restauro o la ricostruzione (rispettando, si spera, le norme antisismiche), dovrà contrarre un ulteriore mutuo, a tasso di mercato, con la banche. Insomma quello delineato dal decreto n. 39 è un meccanismo infernale che consegnerà una città nelle mani di banche, finanziarie e usurai.

L’ultima perla del decreto: dopo aver dichiarato la città “zona franca”, lo Stato non rinuncia a pretendere da quegli sventurati cittadini che si faranno carico della ricostruzione, il pagamento dell’IVA al 20% ( art. 3, comma 1°, lettera d). Ecco cosa miravano a coprire le tante “passerelle” e sceneggiate e come fosse interessata l’esaltazione della dignità degli abruzzesi, “forti e gentili”.

Dott.ssa Rosella Graziani

cittadina di L’Aquila; attualmente ospite del padre, insieme alla sua famiglia, in Paglieta (CH)

(3 maggio 2009)

La lettera della dottoressa Graziani è citata anche in questo articolo di Antonello Caporale su Repubblica:

L’Aquila e il decreto abracadabra

E’ stato ribattezzato “decreto abracadabra” per le innumerevoli devianze creative con le quali accompagna il processo di ricostruzione dell’Aquila e dei paesini circostanti. La luna di miele tra gli abruzzesi e Silvio Berlusconi ha subito una prima e significativa increspatura. La lettura approfondita del decreto legge, e la verifica che i soldi all’Abruzzo in gran parte (4,7 miliardi di euro) saranno racimolati dall’indizione di nuove lotterie, dagli interventi sul lotto, e dai sempreverdi provvedimenti anti-evasione, soldi veri niente, e che in più le risorse saranno spalmate su un periodo lunghissimo (da oggi al 2033) hanno creato fremiti di rabbia dapprima isolati e poi sempre più partecipati.

Il tam tam (“Berlusconi ci inganna!”) è iniziato, e non è una novità, sui blog. Prima Facebook e poi i partiti. Prima i conclavi nelle tende poi le riunioni istituzionali. Una giovane donna, Rosella Graziani, che sa far di conto, ha messo a frutto tutto il tempo ritrovato e fino alla settimana scorsa inutilizzato per radiografare il decreto legge e poi bollarlo in una lettera pubblica: “Mai nella storia dei terremoti italiani avevamo assistito a una ingiustizia tanto grande e a un tale cumulo di menzogne che ha ricoperto L’Aquila più di quanto non abbiano fatto le macerie”.

Quali le menzogne e dove l’inganno? I soldi veri, il cash disponibile che Tremonti rende immediatamente spendibile si aggira sul miliardo di euro. Tolte le spese per l’emergenza, restano 700 milioni di euro destinati alla costruzione delle casette temporanee. E qui il primo punto: 400 milioni saranno spesi per edificarle nel 2009 e 300 milioni nel 2010. Se ne dovrebbe dedurre che la totalità delle case provvisorie sarebbero, è bene riusare il condizionale, realizzate totalmente entro l’anno prossimo. Dunque qualcuno avrebbe un tetto a settembre, qualcuno a ottobre, qualche altro a gennaio, o nella primavera che verrà. E’ così? E’ il dubbio, maledetto, che affligge e turba.

Secondo punto: le casette sono sì temporanee ma il decreto le definisce “a durevole utilizzazione”. Durevole. Moduli abitativi condominiali, magari lindi e comodi, a due o tre piani. In legno. Ecocompatibili, risparmiosi, caldi. Perfetti. Possono durare decenni.

E dunque: sarebbero provvisori ma purtroppo paiono proprio definitivi. E, questa è una certezza, sono le uniche costruzioni ad avere pronta una linea di finanziamento. Piccole e sparse new town. New town aveva detto Berlusconi, no? E le case vere? Quelle di pietra?

Qui la seconda questione campale: sembra, a scorrere gli allegati al decreto, che Berlusconi non possa concedere più di 150 mila euro per la ricostruzione dell’abitazione principale. E per di più questi soldi sarebbero veri fino a un certo punto, perciò la definizione di decreto abracadabra. 50 mila euro li concederebbe – cash – il governo; 50 mila li tramuterebbe in credito di imposta (anticipata dalla famiglia terremotata e ammortizzata in un arco temporale di 22 anni); altri cinquantamila sarebbero coperti con un mutuo a tasso agevolato a carico però del destinatario del contributo.

Non si sa bene ancora se sarà così strutturato il fondo. Le norme del decreto possono subire fino al prossimo giovedì emendamenti e correzioni. Quel che comunque sembra chiaro è che la somma ipotizzata (150 mila euro) ammesso che venga confermata, sarà sufficiente per una casa di tipo popolare e di nuova costruzione, ma totalmente sottodimensionata per finanziare i lavori di recupero e restauro conservativo. Nel centro storico dell’Aquila ci sono 800 edifici pubblici e 320 edifici privati, sottoposti a vincoli per il loro pregio.

Recuperi dispendiosi economicamente e, secondo questo decreto, sostanzialmente a carico dei privati.

Così ieri i sindaci delle aree terremotate si sono ritrovati in conclave e hanno iniziato in un borbottio che è poi sfociato in un documento di dura protesta. “Vogliamo vedere nero su bianco i soldi per la ricostruzione e non solo quelli per le casette transitorie. L’Aquila va costruita dov’era e com’era. Così non sarà: a leggere il decreto i tempi sono dilatati fino al 2033, una data ridicola”, ha dichiarato la presidente della Provincia Stefania Pezzopane.

Ai dubbi che già gonfiano i primi timori si aggiunge poi l’offesa istituzionale subita dagli enti locali. Il governo, promotore della prima legge costituzionale a vocazione federalista, ha accentrato ogni potere di spesa negando finanche al sindaco dell’Aquila, città epicentro del terremoto e capoluogo di regione, le funzioni commissariali esecutive. Penserà a tutto, come al solito, Guido Bertolaso…

(5 maggio 2009)

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Qualche giorno fa mi è capitato di sfogliare una copia del Centro che mi aveva incuriosito per il titolo in prima pagina, stranamente sguarnito di qualunque immagine riguardante il terremoto:

L’Aquila, i giorni della paura

Sotto un titolo così mi sarei infatti aspettato di vedere cumuli di macerie, case sventrate, tendopoli etc. e invece nulla. “Ma di quand’è questo giornale?” – mi sono allora chiesto. Leggo la data e rimango un po’ sorpreso: 1° aprile 2009.

Alla paura per il terremoto, quello che dopo appena cinque giorni avrebbe poi davvero devastato L’Aquila e sconvolto l’intera regione, l’edizione del Centro dello scorso 1° aprile dedicò ben tre pagine in “Primo Piano”. Vari articoli (l’ultimo dei quali a firma di Giustino Parisse, il caporedattore della redazione aquilana che nel sisma del 6 aprile ha perso il padre e i suoi due figli) ed una serie di “informazioni utili”: la tabella della scala Richter e i relativi effetti, il grafico delle scosse del 30 e 31 marzo la cui intensità e frequenza avevano particolarmente allarmato la popolazione e persino un “decalogo” per difendersi dal terremoto (vedi in fondo).

Leggere quelle pagine oggi, col tragico senno di poi, fa un certa impressione, ma, ad essere sincero, anche molta rabbia.

«Come protezione civile», ha aggiunto De Bernardinis (vice capo dipartimento della Protezione civile, ndr) «siamo a fianco di sindaci e cittadini. La comunità scientifica conferma che non c’è pericolo, perché c’è uno scarico continuo di energia; la situazione è favorevole (…)»

dal Centro 1° aprile 2007

Il terremoto fa danni

Crepe in 7 edifici, anche oggi scuole chiuse.

di Vittorio Perfetto

L’AQUILA. A letto con il terremoto. Sta diventando una brutta abitudine per gli aquilani, che crea panico. Le scosse di terremoto non si fermano e dopo le sette registrate lunedì, con la massima di magnitudo (4.0) da quando è in corso lo sciame, c’è n’è stata un’altra ieri notte e due ieri mattina. Vigili del fuoco e Comune sono al lavoro per verificare la stabilità degli edifici. Le scuole restano chiuse anche oggi, mentre la De Amicis è inagibile per le crepe. Ieri si è riunita la Commissione grandi rischi.

COMMISSIONE GRANDI RISCHI. «Convivere con le caratteristiche dei territori e mantenere uno stato di attenzione, senza avere uno stato di ansia: sono gli insegnamenti da tenere a mente dopo le ripetute scosse sismiche avvertite nelle ultime ore nell’Aquilano», secondo il vice capo dipartimento della Protezione civile, Bernardo De Bernardinis, inviato in città dal capo del settore, Guido Bertolaso, che ieri sera ha presieduto la riunione della Commissione nazionale grandi rischi, a Palazzo Silone.
RASSICURAZIONI. «Come protezione civile», ha aggiunto De Bernardinis, «siamo a fianco di sindaci e cittadini. La comunità scientifica conferma che non c’è pericolo, perché c’è uno scarico continuo di energia; la situazione è favorevole. Questa vicenda deve insegnare due cose: convivere con territori fatti in questo modo, cioè a rischio sismico; mantenere uno stato di attenzione, senza avere uno stato di ansia». C’è da rassicurare, per quello che si può, la popolazione, soprattutto dopo le voci «di qualche imbecille», come ha precisato lo stesso Bertolaso, che ha messo in giro possibili allarmi con scosse ancora più forti. L’Istituto nazionale di geofisica esclude la possibilità di prevedere terremoti e il concetto è ribadito dall’assessore regionale alla Protezione civile, Daniela Stati, e dal responsabile Protezione civile della prefettura dell’Aquila, Gianluca Braga.
NUOVE SCOSSE. Perché ieri L’Aquila, dopo la nottata in bianco, ha tremato ancora e nella popolazione c’è paura. Gli aquilani lunedì notte sono andati a letto con una scossa magnitudo 3.3, alle 23:57, e ieri mattina si sono risvegliati con una nuova scossa, alle 8:04, magnitudo 2.5. La terra ha tremato ancora alle 13:14 (magnitudo 2.8). Con queste ultime tre, il numero totale delle scosse in provincia sale a 179 (avvertite 41).
LE VERIFICHE. Da quarantott’ore sono al lavoro quattro squadre dei vigili del fuoco, che hanno risposto a una cinquantina di chiamate lunedì e a 65 ieri, tutte da privati cittadini, per
i controlli nelle abitazioni e palazzi antichi. Da due giorni è in giro anche la Commissione del Comune, coordinata dall’assessore alle Opere pubbliche, Ermanno Tisi, e dal dirigente, Mario Di Gregorio, per verificare eventuali danni negli edifici pubblici, scuole in particolare.
I DANNI. E proprio in alcuni edifici scolastici sono state riscontrate lesioni strutturali che hanno indotto il sindaco Massimo Cialente, a e due ordinanze: una di chiusura di tutte le scuole per la giornata di oggi, per permettere di completare le verifiche sui 52 edifici, dalle materne agli istituti superiori.
SCUOLA INAGIBILE. L’altra ordinanza di chiusura riguarda la scuola elementare De Amicis, a San Bernardino, dichiarata inagibile. «Sono state riscontrate lesioni strutturali al soffitto e la scuola resterà chiusa per almeno un anno, forse due», ha detto 1’assessore Lisi. Nello storico edificio, sede antica dell’ospedale, sono in corso lavori al tetto. Ieri il Comune si è subito attivato per cercare una sistemazione, anche provvisoria, per gli alunni.
ALTRI DANNI. Le verifiche hanno evidenziato danni in altri edifici pubblici, con crepe strutturali alla scuola materna di Onna, gestita dalla suore, la scuola elementare di Roio e il Centro linguistico dell’Ateneo, in via Assergi. Questi tre edifici, però, non sono stati dichiarati inagibili. «Poche e lievissime lesioni si sono registrate in altri edifici, ma che non destano allarme. Oggi, dopo le verifiche, avremo un quadro completo», ha precisato Lisi. I vigili del fuoco hanno registrato danni solo in tre edifici privati, due case nel centro storico e un palazzetto in corso Vittorio. Nessuna abitazione è stata sgomberata.

Le ore di paura a rigirarsi nel letto

Molti hanno preferito dormire all’aperto e per gli studenti è quasi festa.

di Giustino Parisse

L’AQUILA. Alzi la mano quell’aquilano che da 48 ore non ha cambiato un po’ le sue abitudini di vita. Nulla di drammatico, per carità, ma è inutile negare quella sensazione di disagio, quel rigirarsi nel letto cercando di prendere sonno e con un piede fuori dalle coperte pronto a scappare non si sa bene dove. La forte scossa di lunedì pomeriggio ha creato in tutti –
anche in quelli che fino a pochi minuti prima dicevano di non temere il terremoto – un senso di precarietà che ha risvegliato paure ataviche in una terra da sempre ballerina.
Nella notte fra lunedì e martedì si sono viste scene di panico che hanno coinvolto giovani e anziani. Chi ha potuto ha dormito fuori. Nei piazzali di alcuni supermercati si sono materializzati veri e propri accampamenti.
C’è ha provato a dormire in macchina, chi ha invocato l’arrivo della Protezione civile per un minimo di conforto. Altri, la maggioranza, hanno preferito restare, nonostante tutto, in casa e col cellulare in mano: «Ma tu che pensi, finirà oppure arriverà la scossa forte?»: una domanda ricorrente con lo sguardo fisso al lampadario: si muove o non si muove? E poi a frugare negli angoli per cercare qualche crepa: e se cade tutto dove vado, meglio sotto il tavolo o sotto la porta? Uno stillicidio segnato ogni ora da una nuova scossa con la paura che in pochi secondi possa svanire il lavoro di una vita. Poi, sfiniti, verso mezzanotte si va un po’ trepidanti a letto. Ma ecco la scossa ti sveglia di nuovo. Le luci si riaccendono: l’hai sentito? Bella botta – si fa per dire – anche questa. Ma quando finisce? Il resto della notte passa nel dormiveglia con l’incubo di vedersi crollare tutto addosso.
Per gli studenti universitari la notte del terremoto è diventata un po’ una notte bianca. Per paura, o semplicemente per avere una scusa in più per tirare tardi, centinaia, di ragazzi hanno affollato le piazze principali del centro storico. Chitarra, fiaschetta di vino, zainetto con due felpe e due paia di calzini (perché non si sa mai), in molti hanno occupato la parte alta di piazza Duomo. «Le nostre case sono vecchie», qualcuno spiega, «nessuno di noi se la sentiva di restare a casa dopo le scosse. E poi qui si sta bene, non fa neanche freddo. Il clima da bivacco è quello giusto e ci si può sedere a terra attorno a un paio di chitarre senza neanche bisogno di falò». I ragazzi sono andati avanti per ore a suon di Ligabue, Battisti, Vasco Rossi. Qualcuno, per esorcizzare gli eventi sismici ha cantato dieci volte di fila la canzone «Terremoto» del gruppo fiorentino, Litfiba. Qualcun altro, per avere qualche bicchiere in più a disposizione ha anche organizzato un’apposita raccolta fondi, raccogliendo spiccioli con la custodia di una chitarra. Gli altri sono andati in giro per i locali, facendo lievitare gli incassi di un lunedì sera, altrimenti “morto”, alla faccia della crisi e del terremoto. Certo, non tutti l’hanno presa a ridere. I vigili del fuoco e gli altri volontari della protezione civile si sono trovati a rispondere a domande di ogni tipo. «Quando potremo tornare a casa?», ha chiesto una ragazza spaventata e convinta di essere nel bel mezzo di uno “sfollamento”.

Le 10 regole contro il terremoto
•Non usate le scale durante la scossa: a volte sono la parte più fragile della casa
•Cercate un luogo dove non vi siano oggetti sopra di voi
•Se siete in casa e l’edificio è sicuro non provate a uscire durante la scossa
•Riparatevi sotto un tavolo vi proteggerà da calcinacci
•In alternativa ci si può riparare anche nel vano di una porta inserita in un muro spesso e solido
•Non usate mai gli ascensori la corrente che li aziona potrebbe interrompersi bloccandovi dentro
•Se siete all’aperto allontanatevi dai muri delle case perché potrebbero cadere tegole, cornicioni o camini
•State lontani da alberi, lampioni o cavi dell’alta tensione perché potrebbero cadere giù
•Non sostate sopra o sotto i ponti
•Un altro luogo abbastanza sicuro può essere l’angolo di una stanza fra due muri maestri

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COMUNICATO STAMPA
Appello alla cittadinanza

Il Consiglio Comunale riunitosi questa sera in seduta straordinaria e urgente ha dato pieno mandato al sindaco Pasquale Cordoma di predisporre qualsiasi iniziativa di solidarietà a favore delle popolazioni aquilane messe in ginocchio dal terremoto. E’ stata predisposta nelle prime ore del pomeriggio una raccolta di ogni genere alimentare presso la palestra della scuola elementare del I Circolo in piazza Diaz, ed è stata allestita una tenda sempre in piazza del Comune al fine di coordinare i lavori di raccolta dopo la crisi del terremoto.
L’Amministrazione Comunale in una lettera firmata dal sindaco Cordoma ha chiesto ai cittadini di donare cibi a lunga conservazione, compresi gli omogenizzati per i bambini, coperte, vestiario e beni di prima necessità. Già nel pomeriggio si è attivata una stretta collaborazione con il Banco Alimentare e con la cooperativa Cir, che da oggi ha attivato un servizio di distribuzione di pasti caldi.
Il Consiglio Comunale resterà aperto per le prossime 72 ore.

Lettera del Sindaco

Cittadino e Amico, ti chiedo di immaginare il senso di vuoto, desolazione, terrore e angoscia che ci avrebbe invasi se il terremoto della notte scorsa avesse colpito anche noi in maniera così drammatica. Immagina cosa ne sarebbe stato della nostra casa, dei nostri affetti e, soprattutto, dei nostri cari…
Questi terribili pensieri mi spingono a chiederTi un piccolo gesto di solidarietà per i nostri “vicini” aquilani che in queste ore hanno perso tutto e hanno bisogno di tutto dai generi alimentari alle coperte, dall’abbigliamento al necessario per i neonati.
Puoi farci avere il tuo prezioso contributo presso il tendone di emergenza che abbiamo allestito in piazza Diaz e presso la palestra della scuola elementare I Circolo (proprio di fronte al Comune) dove troverai i volontari di protezione civile dalle ore 9 alle ore 20.
Ti ringrazio sin d’ora per ciò che farai. Sono certo che la solidarietà montesilvanese non deluderà le esigenze dei tanti terremotati.
Con stima e riconoscimento.

Montesilvano 06.04.2009

LILLO CORDOMA
SINDACO DI MONTESILVANO

ALTRE (TANTE) INFORMAZIONI UTILI:

(Dal sito del Manifesto)

Per una volta ci siamo tutti

COLDIRETTI

Mele dal Trentino, latte e formaggio grana dalla Lombardia, conserve di pomodoro dalla Toscana, riso da Vercelli, pasta dalle Marche, frutta conservata dall’Emilia Romagna, ma anche roulotte dal Veneto e molti altri prodotti, secondo le specificità delle agricolture locali. Sono questi i prodotti raccolti attraverso le iniziative di solidarietà della Coldiretti che ha allestito un campo base presso la sede dell’Associazione regionale allevatori (Ara) dove verranno collocate alcune tende e raccolte le offerte delle strutture territoriali, in accordo con la Protezione civile. L’unità di crisi della Coldiretti sta coordinando le iniziative di solidarietà che si sono messe in moto in tutte le sedi della maggiore organizzazione agricola italiana con la spedizione di prodotti di prima necessità. A tal fine è stata aperta la casella di posta elettronica sisma.abruzzo@coldiretti.it dove possono essere veicolate le informazioni in merito alle offerte di aiuto alle persone ed alle aziende colpite dal disastroso sisma. Nelle zone colpite dal sisma è in corso da parte della Coldiretti la verifica dei danni subiti dalle imprese agricole per affrontare anche le emergenze legate, in particolare, alla gestione e all’alimentazione del bestiame anche attraverso la rete di collaborazione tra le imprese agricole del territorio. Per info: http://www.coldiretti.it

PROTEZIONE CIVILE
Il Centro operativo della Protezione Civile presso la Prefettura di Pescara raccoglie le adesioni di chi è interessato a mettersi a disposizione come volontario per l’emergenza terremoto. Si può telefonare allo 085 2057631. La Protezione Civile ha allestito cinque centri operativi all’Aquila e in altri paesi della provincia: a San Demetrio, a Pizzoli, a Rocca di Mezzo e a Paganica. Ogni centro sarà riferimento per una serie fra gli altri comuni colpiti: Fossa, Villa Sant’Angelo, San Gregorio, Onna, San Pio, Barrile, Ocre, Lovere, Rocca di Cambio, Pianola, Tempera, Poggio Picenza, Camarda, Poggio di Roio.
Chiunque fosse interessato a donare sangue, può farlo recandosi presso il Centro Trasfusionale dell’ospedale Santo Spirito di Pescara, via Fonte Romana n. 8 (ingresso pronto soccorso), tel. 085 4252687; presso lo stesso centro è attivo anche il punto di raccolta della Fidas Pescara, tel. 085 28221; centro raccolta sangue Avis Pescara, corso Vittorio Emanuele II n. 10, tel. 085 4221129; Chiunque voglia donare del cibo per le popolazioni colpite può portare i generi di prima necessità presso il Banco Alimentare dell’Abruzzo, in via Celestino V (zona nuovo tribunale, tel. 335 7750780): il Banco Alimentare, mediante la sua rete di enti e associazioni convenzionati nell’Aquilano, ha già iniziato ad inviare i prodotti nelle zone colpite dal terremoto.
Il sangue si può donare anche presso tutti i centri trasfusionali degli Ospedali della regione. A Pescara occorre recarsi al Dipartimento di Medicina Trasfusionale PO «Spirito Santo» Via Fonte Romana 8 – 65124 Pescara presso la Fidas è possibile contattare il numero 08528221 (orario continuato aperti fino alle 18) oppure visto che l’ospedale è intasato presso l’Avis a Palazzo Uza in Corso Vittorio Emanuele 10 Tel. 085/42.24.820.

CARITAS
«A seguito del terremoto che ha colpito l’Abruzzo, la Caritas Italiana si è prontamente attivata per coordinare gli sforzi delle Caritas locali che hanno già offerto disponibilità ad intervenire da tutta Italia e anche dall’estero», così si legge in un comunicato diffuso dall’ufficio comunicazioni sociali della Conferenza episcopale italiana.
«La Caritas Italiana, in stretto contatto anche con il delegato regionale, con i direttori delle Caritas diocesane di Abruzzo-Molise e con i vescovi locali, cerca di farsi prossima con la preghiera e con il sostegno materiale, valutando in questa prima fase le esigenze che emergono nelle comunità e nei luoghi provati dal sisma, per poter attivare interventi adeguati». Il comunicato rende noto le modalità per fare arrivare gli aiuti.
Per sostenere gli interventi in corso (causale «Terremoto Abruzzo) si possono inviare offerte a Caritas Italiana tramite C/C postale n. 347013 o tramite Unicredit Banca di Roma Spa IBAN IT38 K03002 05206 000401120727.
Offerte sono possibili anche tramite altri canali, tra cui:
– Intesa Sanpaolo, via Aurelia 796, Roma, Iban: IT19 W030 6905 0921 0000 0000 012
– Allianz Bank, via San Claudio 82, Roma. Iban: IT26 F035 8903 2003 0157 0306 097
– Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma, Iban: IT29 U050 1803 2000 0000 0011 113
CartaSi e Diners telefonando a Caritas Italiana tel. 06 66177001 orario d’ufficio.
CGIL-CISL-UIL
Cgil, Cisl e Uil prenderanno contatto con le Associazioni datoriali per favorire la raccolta della sottoscrizione volontaria di un’ora di lavoro tramite apposita delega attiva da parte delle lavoratrici e dei lavoratori con la quale verrà autorizzata la trattenuta sulla prima busta paga utile e per sollecitare i datori di lavoro ad assumere analoga iniziativa di raccolta dei fondi. La decisione arriva dalle segreterie unitarie delle confederazioni che hanno per questo aperto il conto corrente bancario n. 12.000 intestato «Cgil, Cisl Uil terremoto Abruzzo 2009» presso UGF Banca, filiale 157 Roma, con codice Iban IT23W0312705011CC1570012000, che costituirà un fondo da utilizzare per affrontare i gravi problemi relativi alla ricostruzione. «Cgil, Cisl e Uil – si legge in una nota – esprimono dolore e cordoglio per le vittime del sisma e hanno deciso di assumere un’iniziativa congiunta di aiuto alle popolazioni delle zone terremotate che sia efficace e tempestiva».

CROCE ROSSA
Anche la Croce rossa italiana si mobilita per far fronte all’emergenza. Oltre ad inviare nelle zone del disastro oltre 10 mila coperte per fare fronte alle primissime esigenze delle persone rimaste senza abitazione, ha lanciato un appello di emergenza a livello nazionale chiedendo a tutta la popolazione di partecipare ad un grande sforzo di solidarietà per alleviare la sofferenza di tutte le vittime e gli sfollati del terremoto che ha colpito la regione Abruzzo. Gli interventi nelle aree colpite saranno in particolare orientati agli ambiti sanitario, sociale e di ricostruzione delle infrastrutture sociali, settori in cui la Croce rossa vanta una consolidata esperienza. Per effettuare donazioni alla Cri si possono utilizzare diversi sistemi:
– Conto Corrente Bancario[/NERO] C/C Bancario n° 218020 presso: Banca Nazionale del Lavoro-Filiale di Roma Bissolati – Tesoreria – Via San Nicola da Tolentino 67 – Roma intestato a Croce Rossa Italiana Via Toscana, 12 – 00187 Roma.
– Coordinate bancarie[/NERO] [NERO](codice IBAN)
IT66 – C010 0503 3820 0000 0218020 Causale Pro terremoto Abruzzo – Conto Corrente Postale n. 300004 intestato a: Croce Rossa Italiana, via Toscana 12 – 00187 Roma c/c postale n° 300004 Codice IBAN: IT24 – X076 0103 2000 0000 0300 004 Causale: “Causale Pro terremoto Abruzzo”
Donazioni on-line
]È anche possibile effettuare dei versamenti online attraverso il sito web della Croce rossa italiana all’indirizzo: http://www.cri.it/donazioni.html
Per info l’ufficio stampa di Croce rossa italiana: +39.06.47.59.209 +39.06.47.59.283

L’APPELLO DELL’UDU:
«CERCASI POSTI LETTO»
L’Udu, unione degli studenti, sta cercando posti letto per chi ne ha bisogno. Per offrire disponibilità di alloggio telefonare allo 06.43411763 o scrivere a organizzaizone@udu.it Finora sono 100 i posti a disposizione nello studentato di Urbino, 12 a Potenza, e quasi 100 le famiglie che hanno messo a disposizione appartamenti e stanze. Arrivano anche disponibilità da alberghi e ostelli, soprattutto dalle Marche e dalle altre regioni limitrofe, ma anche da Palermo e da Belluno. Per segnalare le disponibilità è possibile inviare una mail all’indirizzo organizzazione@udu.it o telefonare al numero 064311763.

COLLETTIVI UNIVERSITARI:
«CAMPAGNA DI SOLIDARIETÀ»
«Di fronte ad una tragedia di questa portata come realtà studentesche nazionali di AteneInRivolta pensiamo di dover avviare immediatamente una concreta campagna di solidarietà con i terremotati abruzzesi». La proposta dei collettivi universitari romani è su più livelli: 1. Invio delegazioni di studenti da tutta Italia, che vadano a dare una mano nei luoghi del disastro; 2. Raccolta fondi da destinare a Dsu, l’agenzia per il Diritto allo Studio in Abruzzo, per la ricostruzione della casa dello studente de L’Aquila; 3. Iniziative tematiche e convegni, invitando geologi, ingegneri, geofisici, etc. 4. Animazione bambini, cercando di organizzare gruppi di studenti e studentesse che vadano come volontari a badare ai bambini e fare animazione nelle tendopoli allestite; 5. Solidarietà tra atenei, chiedendo alle università più vicine di mettere a disposizione tutte le infrastrutture per ospitare gli studenti universitari dell’Aquila a lezione e per il pernottamento notturno. Per info: http://www.ateneinrivolta.org

CRUI: «RACCOLTA FONDI
PER CASA DELLO STUDENTE»
Una raccolta di fondi per l’università e per la Casa dello Studente dell’Aquila. La lancia la Conferenza dei rettori (Crui). «Facciamo appello alle università, al personale docente e a quello tecnico amministrativo – ha dichiarato il Presidente della Crui, Enrico Decleva – ma anche agli studenti, alle loro famiglie e ai cittadini tutti del nostro Paese. L’Università dell’Aquila ha subito danni gravissimi, l’espressione della solidarietà può trasformarsi anche in partecipazione attiva per la ricostruzione degli edifici danneggiati o distrutti dal terremoto». Per versare i contributi la Crui ha aperto un apposito conto. Si chiama «università emergenza terremoto» e l’Iban è IT 80 V 03226 03203 000500074995.

DA ATENEO DI FOGGIA
UN C/C PER GLI AIUTI
Quale segno concreto di solidarietà, Giuliano Volpe, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Foggia, ha reso noto l’adesione dell’ateneo foggiano alla raccolta fondi per la ricostruzione degli edifici dell’Università del capoluogo abruzzese, promossa dalla Conferenza dei rettori delle università Italiane (Fondo univ

MESSAGGIO SOS
Dona un euro con un sms al numero 48580
«Ogni singolo, anche piccolo, contributo è importante». La protezione civile in accordo con tutti i maggiori operatori telefonici Tim, Vodafone, Wind e 3 Italia, ha attivato un numero solidale per la raccolta dei fondi a favore della popolazione colpita dal terremoto. Basta inviare un sms al numero 48580 per donare un contributo di un euro che sarà interamente devoluto al Dipartimento della Protezione Civile per il soccorso e l’assistenza. Sarà possibile donare 2 euro chiamando sempre il numero 48580 da rete fissa di Telecom Italia.
Il gestore telefonico Poste italiane ha attivato il numero di solidarietà 377-2048580 per permettere ai propri clienti di aiutare le comunità terremotate, ogni sms vale un euro. I clienti con scheda Sim o Postepay possono donare qualunque cifra effettuando un postagiro al conto corrente postale numero 10 40 000 o effettuando una ricarica sul numero 3772048580.

RACCOLTA FONDI ARCI
Anche l’Arci ha aperto un conto corrente.
L’Arci nazionale si sta mobilitando in tutto il paese e sta facendo rete con le altre realtà dell’associazionismo per coordinare iniziative comuni. Intanto ha da subito lanciato una raccolta fondi straordinaria dentro e fuori l’ambito dei propri attivisti, volontari, soci e circoli. E’ stato attivato presso la banca Etica un conto corrente dedicato agli aiuti per l’Abruzzo. «Sottoscrizione popolare di solidarietà con l’Abruzzo»: c/c bancario intestato a Associazione Arci, causale «Emergenza terremoto Abruzzo», via Monte di Pietralata 16 – 00157, Roma; Codice Iban: IT 32K 05018 03200 000000128000. Tra i tanti aderisce alla raccolta anche la comunità gay di Roma che si sta impegnando a raccogliere beni di prima necessità: piumini coperti, lenzuola, biancheria, alimentari non deperibili presso il centro di raccolta nella sede dell’Arcygay di via Zabalia 14 (www.arcigayroma.it).

AIUTI

Enti locali, associazioni del terzo settore, giornali e squadre di calcio si mobilitano per aiutare i terremotati
Una scossa di solidarietà

CONSIGLI PER GLI AIUTI
Il Forum del Terzo settore ha fornito delle linee guida e indicazioni utili per chi volesse aiutare concretamente la popolazione abruzzese. Le forme di aiuto necessarie sono principalmente tre e in questo ordine di importanza: donazioni di denaro, donazione di materiali e generi alimentari, volontari sul posto. Nella donazione di denaro occorre verificare l’utilizzo immediato dei soldi sul territorio per iniziative mirate da parte dell’organizzazione beneficiaria. Il secondo consiglio è di preferire donazioni tramite conto corrente o chiedere una ricevuta per donazioni effettuate con denaro contante. I beni materiali devono essere nuovi o in ottimo stato, mentre i generi alimentari non devono avere confezioni fragili e non accuratamente sigillate. In questa prima fase i volontari devono essere formati alla protezione civile e già organizzati in associazioni. Nel post-emergenza, a seconda delle proprie competenze, si potrà offrire un contributo mirato.

LEGAMBIENTE
L’associazione ambientalista Legambiente ha attivato un conto corrente postale specificatamente aperto per poter consentire ai propri soci, sostenitori e simpatizzanti di partecipare alla raccolta fondi a favore delle popolazioni colpite dal terremoto in Abruzzo. Il conto corrente deve essere intestato a «Legambiente Onlus – Sos», il numero Iban è IT 79P050 1803 2000, chi decide di fare il versamento deve specificare la seguente causale: «Emergenza terremoto in Abruzzo».

BANCO ALIMENTARE
La fondazione Banco alimentare Onlus ha aperto due conti correnti. Uno è il CONTO CORRENTE POSTALE numero 28748200, intestato a FONDAZIONE BANCO ALIMENTARE ONLUS, causale EMERGENZA TERREMOTO ABRUZZO.
L’altro è il CONTO CORRENTE BANCARIO attivato presso BANCA PROSSIMA, causale EMERGENZA TERREMOTO ABRUZZO, codice Iban IT52L0335901600100000003514.
La donazione può essere eseguita anche on-line con la carta di credito attraverso il sito http://www.bancoalimentare.org/donazioni.
Per contattare l’associazione chiamare il numero 02-89.65.84.63 – Per aiuti da privati (solo donazioni in denaro)
02-89.65.84.58 – Per aiuti da aziende (donazioni e alimenti).

COMUNI
L’Anci, Associazione comuni italiani, ha aperto un conto per raccogliere fondi da destinare alle attività di ricostruzione dei paesi distrutti. Le attività a cui destinare i contributi raccolti verrano stabilite in sede di consiglio nazionale dell’associazione. I riferimenti per versare: conto corrente ANCI-EMERGENZA TERREMOTO ABRUZZO, codice Iban IT56D0322603203000500074907.
La sezione Anci Giovane ha proposto a tutti i consiglieri comunali e ai componenti delle giunte di devolvere un gettone di presenza in favore dei fondi per la ricostruzione.

GENERI DI PRIMA NECESSITA’
Servono acqua, cibo, vestiti nuovi, coperte, pannolini, latte in polvere, carta igenica. Ecco alcuni centri di raccolta: Roma, centro raccolta Croce Rossa, via Ramazzini 31 e associazione «Fare ambiente», via Nazionale 234. Napoli, centro raccolta Croce Rossa, via san Giovanni a Teduccio 45. Palermo, circolo Prc, via dei Credenzieri 11. Firenze, la misericordia, sezione di Oltrarno, via del Sansovino 176. Lecce, sede Csv, via Sicilia 21. Perugia, palestra popolare di san Sisto. Bari, circolo pd, via Zara 13. Milano, sede Aquilone blu onlus, via Pomponazzi 5. San Marino, sede radio Love fm, via Cantù 149, Galazzano.

AGRICOLTORI ITALIANI
La Cia, confederazione italiana agricoltori, ha deciso di partire con iniziative concrete dopo una riunione d’urgenza della Giunta nazionale. E’ già stato aperto un conto corrente presso la Ugf Banca agenzia 12, via Saturnia 21, Roma. Il codice Iban del conto è IT56I0312703200CC0120005581, e il Bic: Baecit2b LA CIA PER L’ABRUZZO.
Per la raccolta, la Cia ha anche in programma di attivare un servizio di sms e una giornata di prodotti agricoli di qualità «all’asta» per raccogliere fondi. Iniziative di solidarietà sono in programma anche per la «Giornata nazionale del turismo» del 19 aprile e l’iniziativa «Inac in piazza» del 9 maggio.

LEGACOOP
Anche la Legacoop ha aperto un conto corrente per raccogliere fondi destinati alla ricostruzione dei paesi e delle città dell’Abruzzo distrutti dal terremoto. La presidenza nazionale di Legacoop ha già disposto un accredito di 10mila euro, invitando tutte le strutture di settore e territoriali e le cooperative aderenti a versare un contributo economico. Le donazioni si possono effettuare sul conto corrente Ugf banca Legacoop – solidarietà per l’Abruzzo, codice Iban IT41J0312703200CC0120005582.

DAL MONDO DELLO SPORT/1
Anche negli ambienti sportivi partono le iniziative per i terremotati. La Lega Calcio ha annunciato che in tutte le gare del prossimo turno di serie A e B sarà osservato un minuto di silenzio e i calciatori saranno in campo con il lutto al braccio. Il Calcio Napoli devolverà alle famiglie vittime del terremoto l’incasso complessivo della prossima partita, in programma sabato, così come faranno anche Catania e Pescara. L’Inter ha messo a disposizione dei tifosi neroazzurri abruzzesi il Centro di coordinamento Inter Club in zona per organizzare azioni di volontariato, mentre il Milan devolverà agli abitanti colpiti dal terremoto parte del ricavato del Milan Golf Tour.

DAL MONDO DELLO SPORT/2
La Federbasket ha aperto un conto per aiutare le vittime del terremoto. Il numero è 000254, presso l’Agenzia Roma Cassa Coni, banca Nazionale del lavoro, codice Iban IT18I0100503309000000000254.
La squadra di Teramo, la Tercas, ha ottenuto il permesso di rinviare la partita contro la Virtus Bologna, che si terrà il 30 aprile. La squadra di pallavolo Lube Macerata ha comunicato che l’incasso di gara-3 dei quarti playoff contro il Treviso sarà interamente devoluto alla popolazione dell’Abruzzo. La squadra invita i tifosi a fare una donazione di almeno 5 euro all’ingresso del palasport.

DAL MONDO DELLO SPORT/3
All’asta la maglia dei calciatori della Roma. L’ufficio stampa della società giallorossa ha messo a disposizione del programma radiofonico «Te La Do Io Tokyo» (Centro Suono Sport 101.5) le maglie autografate dei giocatori romanisti per un’asta di beneficenza. I fondi raccolti dalla trasmissione serviranno per l’acquisto di due camper da riempire di aiuti e donare agli abitanti di Onna. Già dopo un’ora dal lancio dell’iniziativa è stata raggiunta la cifra per uno dei mezzi.
Un milione di euro dai bookmaker. L’agenzia di scommesse Stanleybet donerà un milione di euro al Comune de L’Aquila per opere di pubblica utilità legate alla ricostruzione post-sisma.

DAI MEDIA/1
Il quotidiano «Il Centro», in collaborazione con il gruppo editoriale Finegil – Repubblica – l’Espresso e con le casse di risparmio dell’Aquila e di Teramo, ha aperto dei conti per una sottoscrizione di fondi per le famiglie aquilane. I versamenti vanno fatti su questi conti:
-Banca CARISPAQ spa, «Vittime terremoto l’Aquila», codice Iban IT53Z0604015400000000155762.
-Banca Caripe spa, «Raccolta fondi pro terremotati Abruzzo», codice Iban IT19B0624515410000000000468.
-Banca Tercas spa, «Raccolta fondi pro terremotati Abruzzo», codice Iban IT48L0606015300CC0900053565.

DAI MEDIA/2
Sky ha organizzato per i suoi telespettatori e gli utenti del sito http://www.sky.it una raccolta fondi. I contributi vanno versati sul conto corrente SKY PER L’ABRUZZO, il cui codice Iban è IT22O0322601606000500074972.
Corriere della sera, Corriere.it, Gazzetta dello sport e City hanno lanciato il progetto «Un aiuto subito», per partecipare fare un bonifico bancario sul conto Intesa-san Paolo, ABI 3069, CAB 05061, conto corrente n.1000/144.
Mediafriends ha aperto un conto corrente, intestato a «Mediafriends»,
con la causale EMERGENZA TERREMOTO ABRUZZO, codice Iban IT41D0306909400615215320.

CHIESE EVANGELICHE
La Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) ha lanciato una sottoscrizione per aiutare le vittime del terremoto. Chi vuole partecipare inviando delle donazioni può farlo utilizzando il conto corrente postale numero 38016002, con la causale TERREMOTO ABRUZZO, codice Iban IT54S0760103200000038016002 intestandolo a FEDERAZIONE CHIESE EVANGELICHE IN ITALIA, via Firenze 38, 00184 Roma. «I fondi raccolti – comunicano dalla Fcei – saranno destinati ad agenzie collegate con le chiese protestanti che hanno approvata e consolidata esperienza nel campo del soccorso a popolazioni colpite da calamità naturali».

CHIAIANO
Partirà domani dal presidio permanente contro la discarica di Chiaiano e Marano una raccolta di generi di prima necessità destinati ai cinque campi che sono stati allestiti nei dintorni de L’Aquila, nella contrada Tempera, uno dei pochi non gestiti dalla Protezione Civile. Per avere informazioni sulla carovana e sulla solidarietà dal basso a favore dell’Abruzzo è possibile collegarsi a internet e consultare il sito http://www.insurgencia.info. Alla carovana contribuiscono Onda Napoletana, Laboratorio occupato Insurgencia, Spazio sociale parco San Gennaro, Ya Basta Napoli, Collettivo femminista Pachamama e i Meetup di Beppe Grillo di Napoli, tutti hanno attivato propri centri di raccolta.

MUSICA BENEFIT
Anche il mondo della musica ha iniziato a mobilitarsi offrendo un sostegno economico all’Abruzzo. Un concerto per i terremotati. L’idea è partita da Franz Di Cioccio, leader e cantante della Premiata Forneria Marconi di origine abruzzese, che ha lanciato un appello ai suoi colleghi per partecipare a un concerto di raccolta fondi da destinare alle famiglie più colpite: «So che la tenacia che sento nello spirito della mia terra ha solo bisogno di essere accompagnata da un gesto di solidarietà, che faccia sentire alla popolazione che non è sola con la sua disperazione. Aiutatemi ad aiutarli». Intanto Biagio Antoniacci ha devoluto l’intero incasso del concerto di ieri sera al Palalottomatica di Roma.

L’OTTO PER MILLE
Tre milioni di euro dall’Otto per mille. La Conferenza episcopale italiana (Cei) ha annunciato uno stanziamento di tre milioni di euro, dai fondi derivanti dall’otto per mille, in favore delle popolazioni colpite dal terremoto in Abruzzo. Per far fronte alle prime urgenze e ai bisogni essenziali di chi è stato colpito da questa calamità, la Presidenza della Cei ha disposto lo stanziamento di tre milioni di euro dai fondi dell’otto per mille per iniziative di carità di rilievo nazionale. La somma sarà erogata tramite Caritas Italiana, già attiva per alleviare i disagi causati dal sisma e a cui è affidato il coordinamento degli interventi locali.

BANCHE
Le banche attivano conti correnti per raccogliere fondi

CARTE SOLIDALI
E’ possibile contribuire alla raccolta fondi con le carte di credito Cartasi, Mastercard, Visa, American Express. Basta chiamare il numero verde di Cartasi 800 317800 con la carta di credito a portata di mano per poter seguire le istruzione fornite dal sistema automatico di risposta.

CONTI SOLIDALI
Anche le banche si danno da fare. Gli istituti bancari Unicredit, Banca Mps-Monte dei Paschi di Siena , Intesa San Paolo, Allianz Bank, Banca popolare Etica, Banca Carispaq, banca Caripe hanno attivato dei conti correnti per la raccolta fondi a favore dei terremotati. Presso Unicredit Banca di Roma, intestato a «Solidarietà terremoto Abruzzo», Iban: It 96 S 03 00205132 00414414414. Prezzo banca Mps-Monte dei Paschi di Siena intestato a «Pro-terremotati Abruzzo», Iban: IT33E010301420000008620017. Presso Intesa San Paolo, «Un aiuto subito-terremoto dell’Abruzzo» Iban: IT 03 B 03069050610000000014; E’ possibile effettuare versamenti anche mediante bonifoc o addebito su carta di credito chimando il numero verde 800414141. Presso Allianz Bank, via San Claudio 82, Roma; Iban: It26 F035 8903 200301570306097. Presso Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma; Iban: IT29 U050 1803 2000 000 001113. Presso Banca Carispaq Spa, casuale. «Vittime terremoto L’Aquila», Iban: IT53 Z 06040 15400 000 000 155 762. Presso Banca Caripe Spa, corso Vittorio Emanuele 102/104, Pescara, causale: «Raccolta fondi pro terremotati d’Abruzzo», Iban: IT19 B 06245 15410 000 000 000 468.

FEDERCASSE SOLIDALI
Anche il sistema del credito cooperativo italiano si è mobilitato e ha attivato una raccolta fondi. Lo comunica Federcasse, l’Associazione che rappresenta le 440 banche di Credito cooperativo e le casse rurali italiane. Un conto corrente apposito è stato aperto presso Iccrea banca Spa (Istituto centrale del credito cooperativo), conto corrente numero 32000, codice iban IT28 Q 08000 03200 000800032000) intestato a Federcasse, causale: «Il credito cooperativo per l’Abruzzo».

POSTE SOLIDALI
Oltre alla possibilità di inviare un contributo di un euro via sms, le Poste Italiane hanno messo a disposizione un conto corrente a favore delle popolazioni colpite dal terremoto in Abruzzo: c/c numero 10 40 000. I sottoscrittori potranno versare i loro contributi in tutti i 14 mila uffici postali compilando un bollettino di conto corrente postale oppure via internet usufruendo dell’analogo
ersità emergenza terremoto – Iban: IT 80 V 03226 03203 000500074995). Volpe ha inoltre annunciato l’impegno a sostenere, insieme con gli altri atenei.

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